L’aumento delle richieste di trattamenti di medicina estetica e l’approccio a un ritocco sempre più gentile e naturale non devono far dimenticare che tutti i trattamenti estetici, anche quelli non invasivi, sono pur sempre procedure mediche e come tali possono andare incontro a degli effetti collaterali o a delle complicanze. Cosa fare in questi casi? È possibile eliminare l’acido ialuronico precedentemente iniettato?
Le complicanze da filler
Le complicanze da filler si possono dividere in complicanze immediate, precoci e tardive. Le prime sono quelle più frequenti, come eventuali gonfiori o ematomi, non destano preoccupazione e si risolvono in poco tempo. Quelle precoci dipendono dalla manualità del medico: una di queste è l’effetto Tyndall, ovvero quando sotto pelle si vede in trasparenza la presenza dell’acido ialuronico dovuto a un posizionamento sbagliato o alla scelta del prodotto non adatto. Le complicanze tardive sono rappresentate da noduli infiammatori, granulomi e infezioni.
Per fortuna, sono tutte avversità che si possono risolvere. Sono due i fattori fondamentali: la tempestività dell’intervento e la preparazione dello specialista a cui ci si rivolge. Inoltre, è bene sapere che tutte le aziende serie produttrici di filler, (che ricordiamo sono dispositivi medici e non farmaci), hanno sempre un documento scientifico per la gestione degli eventi avversi.
“Le complicanze tardive da filler, sono fenomeni che si possono verificare a distanza di tempo, di settimane o mesi rispetto al trattamento. In particolare, si possono formare dei noduli o dei granulomi, sono complicanze rare che deve gestire lo specialista con terapie mediche mirate”, afferma la dottoressa Antonella Franceschelli, medico estetico titolare dello Studio Franceschelli a Roma e consulente Uniderm.
Ialuronidasi: cos’è e a cosa serve
“La ialuronidasi è un farmaco che serve a dissolvere l’acido ialuronico. Si utilizza in caso di overfilling, ovvero un trattamento eccessivo rispetto alle esigenze del paziente, una migrazione, un effetto anti estetico o viceversa se c’è un effetto collaterale legato alla presenza di acido ialuronico nei tessuti. In particolare, l’indicazione primaria è quella del trattamento dell’occlusione vascolare, che si verifica quando l’acido ialuronico si è inserito all’interno di un vaso o lo comprime, causando un danno vascolare a tutta l’aria anatomica irrorato dal quel vaso. Il medico estetico utilizzerà la ialuronidasi per eliminarlo e trattare la complicanza”.
A proposito di ialuronidasi, si sta diffondendo anche la tendenza a voler “cancellare” gli interventi precedenti per recuperare la propria fisionomia e agire con una correzione più delicata. Anche in questi casi è possibile ricorrere alla ialuronidasi per dissolvere l’acido ialuronico, con la consapevolezza che si tratta di un farmaco che a sua volta va utilizzato con tutte le cautele del caso e che ha regole e protocolli da seguire.
Le reazioni avverse sono rare e se ci si affida a medici esperti non accadono. Ecco perché la prevenzione primaria si fa rivolgendosi a uno specialista competente, con cui instaurare un rapporto di fiducia reciproco.